PRESENTATION DU SITE EN ITALIEN sur le site ENCYCLOPADEIA : RIVISTA DI FENOMENOLOGIA PEDAGOGIA FORMAZIONE

par Enrico Bottero

Questo sito è frutto del lavoro e dell’impegno personale di Philippe Meirieu, uno dei più noti pedagogisti francesi, oggi Docente presso l’Università Lumière Lyon 2 . E’ lo stesso Meirieu, nella pagina introduttiva (Pourquoi ce site?), a spiegarci le ragioni della scelta di utilizzare questo mezzo di comunicazione per trattare di pedagogia e di educazione. Secondo Meirieu, nel dibattito educativo in corso sui media e nell’opinione pubblica francesi tendono a prevalere le polemiche sull’esame attento dei problemi. Articoli e interventi che hanno una grande eco mediatica contengono approssimazioni, errori e spesso vere e proprie falsità sulla storia della pedagogia e sulla riflessione attuale in campo educativo. A ciò si aggiunga la moltiplicazione sulla rete di critiche, spesso gratuite e virulente, all’opera e alla riflessione pedagogica dello stesso Meirieu. Philippe Meirieu è infatti considerato da alcuni un autorevole rappresentante di quel “pedagogismo” che sarebbe la causa di parecchi mali, dalle violenze nelle scuole alla perdita di autorità degli insegnanti. Il sito è dunque anche il frutto della naturale reazione di Meirieu a questi attacchi. Qui egli offre, infatti, a un ampio pubblico testi di riflessione e strumenti di formazione che permettono di ritornare alle fonti, di ampliare le informazioni e di approfondire la riflessione superando le polemiche strumentali e faziose. Secondo Meirieu, ciò è tanto più necessario oggi perché molte opere pedagogiche sono difficilmente accessibili a causa delle crisi del mercato editoriale del settore e della progressiva scomparsa di alcuni insegnamenti.

Sulla base di queste motivazioni emerge con tutta evidenza la specificità del sito, che si caratterizza per la capacità, oggi rara in Francia e ancor più in Italia, di coniugare il fine divulgativo (il sito è destinato non solo ai ricercatori, ma anche agli insegnanti, agli educatori, ai genitori, ecc.) e la necessità dell’approfondimento scientifico. La ricchezza di testi disponibili e l’ampio ventaglio di campi attraversati (dalla storia della pedagogia all’attualità) potrà confermare al lettore / navigatore che la sfida è stata vinta. E’ un’ulteriore dimostrazione del fatto che non è vero che i siti, per essere letti, debbano limitarsi a testi brevi e sintetici accompagnati da un profluvio di immagini seduttive. Questo sito non è solo “vetrina”, ma vera e propria “sostanza”, ben documentata da una mole consistente e preziosa di materiali scritti, audio, e video, tutti scaricabili liberamente (con la clausole ovvie della gratuità della loro diffusione, del rispetto dell’integrità dei documenti e della citazione chiara e leggibile della fonte).

La struttura del sito è ben evidenziata dalla home page. A destra è riprodotta un’incisione che rappresenta Pestalozzi all’opera nell’orfanotrofio di Stans. La scelta dell’immagine non è casuale. Pestalozzi mostra infatti ad alcune ragazze un documento di architettura. Le ragazze, figlie del popolo, sono dunque impegnate a studiare argomenti complessi, fino ad allora riservati agli uomini e ai benestanti. Per di più, lavorano non limitandosi a subire passivamente la lezione di un docente ma fanno domande e discutono tra loro. Per Meirieu, nulla di meglio di questa immagine per rappresentare la rivoluzione della pedagogia moderna. E’ certo un’immagine un po’ idilliaca ed edificante ma certamente meno inquietante del mito della “classe ordinata”, dell’auditorium-scriptorium la cui struttura panoptica richiama immediatamente il controllo e l’addestramento.

A sinistra dell’immagine si trova il sommario. Cliccando sui titoli si accede alle diverse sezioni del sito. Per facilitare la consultazione abbiamo provato a raggrupparle a seconda della scelta di contenuti proposti:
1. riferimenti biografici e bibliografici dell’autore (Biographie et bibliographie, Ouvrages publiés, Collana Pédagogies delle edizioni ESF da lui diretta).
2. Argomenti di attualità e di politica educativa (Bloc-notes de Philippe Meirieu, Actualités: textes et événements, Rapports et documents officiels, Textes polémiques, débats théoriques et politiques, propositions et manifestes, chroniques et textes d’humeur).
3. Corsi e testi (Choix d’articles et textes de conferences, Choix de préfaces et postfaces d’ouvrages, Cours de pédagogie, Cours de philosophie de l’éducation, Ouvrages recommandés, Petit dictionnaire de pédagogie, Petit histoire des pédagogues, Patrimoine pédagogique).
4. Dialoghi e scambi con insegnanti ed educatori : forum, l’école au quotidien, échanges de pratiques et de documents.
5. Film, trasmissioni televisive e radiofoniche (in Films, émissions de télévision et de radio ma presenti anche in altre sezioni).
6. Strumenti e materiali utilizzabili nella formazione (Outils de formation).
7. Link ad altri siti (Sites amis).

Prima di offrire un breve sguardo sulle diverse sezioni è bene chiarire qual è il punto di vista di Meirieu sull’educazione e la pedagogia. La pratica educativa, secondo Meirieu, si fonda su una contraddizione radicale e ineliminabile, quella tra il principio della libertà, ovvero del rispetto della crescita endogena del soggetto (“si apprende solo ciò che si impara da se stessi” dice Carl Rogers), e il principio dell’educabilità, ovvero della necessità di un intervento esterno al soggetto (“Ogni autodidatta è un impostore” dice Paul Ricoeur). In altre parole, è necessario che colui che apprende lo faccia autonomamente (scuola attiva). Allo stesso tempo egli non può farlo se non passando in qualche modo attraverso un contesto preparato dall’educatore (Comenio) L’educazione non è la capacità di scegliere tra questi due principi (entrambi validi) ma quella di inventare i mezzi che permettono di tenerli insieme. La contraddizione che è alla base della pratica educativa fonda nella modernità, soprattutto a partire da Pestalozzi, il pensiero pedagogico, la cui unità sta nello sforzo continuo di superare con la pratica le aporie teoriche in cui l’educazione tende ad arenarsi. I due principi possono essere tenuti insieme solo attraverso l’invenzione pedagogica, una prasseologia che è anche, inevitabilmente, un’assiologia e quindi un insieme di scelte politiche e valoriali. Non è un caso che il primo link nella pagina della sezione introduttiva (Pourquoi ce site) sia ad un importante ma poco noto testo di Eduard Claparède, Morale et Politique ou Les vacances de la probità del 1940 (Il testo, un vero e proprio trattato di etica protestante, oggi esaurito, è scaricabile integralmente dal sito). La pedagogia, dunque, nasce più come attività che come disciplina. Di qui la centralità del ruolo del pédagogue, il pratico, colui che elabora saperi per l’azione, “saperi per educare”. Se è vero che la pedagogia ha anche un dimensione scientifica e assiologica, è anche vero che il loro rapporto con la pratica non è di tipo deduttivo. Non si deducono le teorie dagli scopi né gli strumenti di lavoro dalle teorie. La ricerca pedagogica, in questo quadro, ha un senso solo se sa parlare ai “pratici”, non per imporre loro presunti metodi “scientifici” o teorie filosofiche, ma per tentare di comprendere le contraddizioni in cui essi vivono oltre che per cercare di capire come e perché hanno funzionato le soluzioni messe in atto (cfr. Les pédagogues élaborent des “savoirs pour éduquer”, essentiels mais peu reconnus aujourd’hui, in “Cours de pédagogie”). In Francia, secondo Meirieu, questo tipo di cultura pedagogica sarebbe stata quasi completamente abbandonata. Essa non è valorizzata dalle scienze dell’educazione, oggi segnate soprattutto da tre discipline: la didattica (con le sue tentazioni di “scientificità” egemonica), la sociologia e la filosofia. (anche i filosofi, con la loro ostilità e distanza nei confronti dei pédagogues, sono responsabili, secondo Meirieu, dell’avanzata inarrestabile di quei saperi didattico - tecnicisti che essi stessi criticano) (su questi temi cfr. Eléments d’épistémologie de la pédagogie, in “Articles et textes de conferences”).

Queste premesse spiegano in gran parte la struttura e le finalità del sito, uno spazio che vuole aprire un dialogo con i pédagogues, i veri protagonisti della pratica educativa. Le competenze a loro richieste, che non possono essere solo “tecniche”, richiedono la capacità di avere uno sguardo a tutto campo, che va dalla storia della pedagogia alla filosofia dell’educazione, alla politica educativa.

Veniamo ora alle diverse sezioni del sito. Il primo gruppo (Argomenti di attualità e di politica educativa) inizia dal bloc-notes et nouveautés, un passaggio obbligato per l’internauta che si connette periodicamente perché è qui che vengono segnalate le novità. Per il resto, la sezione, in ordine cronologico a partire dalla data più recente, presenta diversi interventi di Meirieu su temi di attualità e politica educativa (ad esempio, mentre scrivo, troviamo articoli sulla pedagogia e le violenze a scuola, sulla mercatizzazione dell’istruzione, ecc.). Anche la sezione Actualités contiene testi di interventi su temi di politica educativa. Gli argomenti sono i più diversi (la Riforma dei Licei in Francia, il Sessantotto, la democratizzazione dell’insegnamento, ecc.). Ai testi scritti si accompagnano in questo caso documenti audio e video. La sezione Chroniques, textes d’humeur, contiene testi vari su temi curiosi ma significativi dal punto di vista educativo: la retorica delle promesse, la moda del “darsi del tu”, il ritorno dell’esoterismo e dell’occultismo, ecc. In Rapports officiels il navigatore potrà trovare il rapporto dell’Unesco sull’educazione e il ruolo degli insegnanti e la bozza di una Carta dei diritti e dei doveri nella scuola elaborata nel 2001 su sollecitazione del Ministro Jack Lang. Propositions et manifestes contiene lettere a appelli. Un documento molto interessante è la lettera ai candidati all’elezione presidenziale francese inviata da Philippe Meirieu nel novembre 2006 e avente per oggetto una nuova politica educativa oltre ad alcune proposte sul funzionamento degli Instituts Universitaires de Formation des Maîtres (Meirieu è stato Direttore dell’IUFM di Lyon). In Textes polémiques si possono leggere testi che danno conto in modo dettagliato del vibrante dibattito francese sulle presunte colpe del “pedagogismo” (articoli su giornali, interviste, ecc.). Interessante, ad esempio, il link al sito www.acelf.ca/revue (Associazione canadese di educazione di lingua francese) da cui si può scaricare un saggio di Michel Fabre (Università di Nantes) che risale alle origini della storica polemica tra repubblicani (sostenitori dell’opposizione tra istruzione ed educazione e avversari della pedagogia) e pédagogues o democratici (attenti alla pedagogia, all’apertura della scuola e al tema delle differenze).

Il gruppo di sezioni che abbiamo denominato “Corsi e testi” costituisce il cuore del sito. Qui il navigatore potrà trovare la più ampia mole di materiali, certamente i più significativi e approfonditi sul piano della ricerca pedagogica. In Choix d’articles et textes de conferences sono pubblicati i testi di molte conferenze tenute da Meirieu (i testi sono le ritrascrizioni delle esposizioni orali). Particolarmente interessanti, a mio parere, Sur l’hégémonie du cognitivisme, Eléments d’épistémologie de la pédagogie, Innover dans l’école : pourquoi? Comment?, Freinet et le sciences de l’éducation. In Choix de préfaces et postfaces d’ouvrages si possono scaricare i testi delle prefazioni o postfazioni che Philippe Meirieu ha scritto ad altre opere. Cours de pédagogie è una sezione chiave del sito. Qui il navigatore potrà scaricare i testi dei corsi recenti tenuti da Philippe Meirieu all’Università di Lyon 2. I corsi contengono i testi delle lezioni, le slides di sintesi ed estratti di testi significativi della storia della pedagogia. E’ da notare come agli allievi del “Corso di storia delle idee e delle correnti educative” sia richiesto lo studio di un testo pedagogico originale e una sua analisi precisa. E’ una testimonianza dell’importanza attribuita alla capacità di leggere lo specifico di un testo pedagogico e il funzionamento dei diversi modelli nella storia dell’educazione. I testi di questa sezione possono essere completati con quelli presentati in Textes du patrimoine pédagogique. Qui possono essere scaricati scritti di pédagogues dal 1600 ad oggi (ad esempio, Fenelon, Pestalozzi, Tolstoi, Marion, Korczak, Montessori, Freinet, Thierry, Hagnauer). Nella sezione successiva, il Cours de philosophie de l’éducation, sono scaricabili i testi della struttura di un corso di filosofia dell’educazione insieme ad alcuni estratti di opere di diversi autori (Nancy, Ricoeur, Lévinas, Arendt, Alain, ecc.). Due sezioni preziose, tra le più interessanti di tutto il sito, sono il Petit dictionnaire de pédagogie e la Petite histoire des pédagogues. La prima è un vero e proprio dizionario di termini utilizzati in pedagogia (adolescenza, autonomia, autorità, ecc. democrazia, didattica, educazione popolare, ecc.). Per ciascuno di essi, dopo una breve definizione, si può accedere a un testo di approfondimento. Nella seconda viene presentato un buon numero di pédagogues, disposti in ordine cronologico e scelti tra quelli più significativi della storia della pedagogia (sono presenti solo personalità impegnate sia sul versante della riflessione che dell’azione educativa. Non ci sono, dunque, i pensatori e i filosofi dell’educazione). Si tratta di un bel documento, molto prezioso per far conoscere al grande pubblico le esperienze più significative della storia dell’educazione, oggi troppo dimenticate anche nei percorsi di formazione degli insegnanti. La sezione Ouvrages recommandés contiene un panorama di opere di interesse pedagogico uscite negli ultimi anni in lingua francese.
Veniamo alle sezioni dedicate ai dialoghi e scambi con insegnanti ed educatori. Il forum è lo spazio in cui i lettori intervengono sui vari temi presentati nel sito. L’école au quotidien è una sezione interamente dedicata agli scambi con insegnanti che intendono riflettere sulle loro pratiche pedagogiche. Qui Meirieu risponde alle questioni poste attraverso i messaggi che gli giungono dai lettori. La sezione échanges de pratiques et de documents presenta invece documenti inviati da insegnanti e docenti universitari che vengono ritenuti utili per gli altri insegnanti e per i genitori.
Un discorso a parte merita la sezione Films, émissions de télévision et de radio. L’uso dell’immagine come strumento educativo è un elemento importante dell’attività del pedagogista francese. Meirieu è infatti responsabile pedagogico di Cap Canal, un canale televisivo di servizio pubblico di argomento educativo creato dalla città di Lione e diffuso via cavo nel suo agglomerato urbano oltre che a Grenoble, Meylan e St.Etienne. Sullo stesso canale lo stesso Meirieu conduce una trasmissione, Cap Info, dedicata all’insegnamento primario e secondario. Sul sito è possibile vedere alcune puntate della trasmissione e anche prenderle a prestito gratuitamente o acquistarle. E’ possibile anche ascoltare trasmissioni radio su tematiche educative e vedere documentari o conferenze. Mi sembrano anche particolarmente interessanti i 6 DVD, ideati dallo stesso Meirieu, dal titolo L’Education en question, che contengono 26 film di 13 minuti ciascuno dedicati alle figure principali della pedagogia moderna.

La sezione Outils de formation contiene strumenti e materiali utilizzabili nella formazione. Anche le altre sezioni, di fatto, contengono molti materiali che possono essere considerati strumenti per la formazione. Qui, nello specifico, abbiamo a disposizione un ricco ventaglio di presentazioni Power Point e di documenti audio-video. Infine, segnaliamo i link ad altri siti (Sites amis). Oltre a Cap Canal, di cui s’è già detto, ricordiamo, ad esempio, il Café pédagogique, sito di attualità educativa, Les Cahiers pédagogiques, rivista pedagogica impegnata dal 1945 nell’educazione attiva, il Laboratoire sur l’innovation dans le champ de la formation et l’éducation, sito curato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Ginevra (Philippe Perrenoud, Monica Gatjer-Turler e Olivier Maulini).

Credo con ciò di aver offerto un panorama sufficiente di questo interessante strumento di informazione e di formazione. Si tratta di un sito, come è inevitabile, per molti aspetti curvato sulla realtà francese e francofona, ma che costituisce anche per il lettore italiano uno strumento utile oltre che un raro esempio di richiamo alla specificità della pedagogia nella sua stretta connessione tra teoria e pratica. La pedagogia moderna è nata su questa stretta relazione e ad essa è inevitabilmente affidato il suo futuro. Di qui l’importanza di questo lavoro di Meirieu, tanto più perché affidato a uno strumento, la rete, che sta diventando luogo di scambio e di dialogo anche nella comunità educativa. L’educazione non può dunque che aprirsi alla rete, cogliendone le possibilità come mezzo di educazione per tutti. Sono convinto, con Meirieu, che “in un mondo che cambia a grande velocità in cui l’avvenire richiederà l’impegno e la lucidità di tutti, l’educazione sia ancora la grande sfida da raccogliere”.